- DOVE: Questo strabiliante e coloratissimo “museo all’aperto” si trova nelle cave dismesse di Rubbio, piccolo paesino montano, a quota mille metri tra Marostica e Bassano (VI), da cui si gode di una vista incredibile sulla pianura sottostante. L’accesso alle cave avviene a proprio rischio e pericolo.
- TEMPI e MODI di PERCORRENZA: Dalla strada principale, il sentiero per raggiungere le cave dipinte di Rubbio è davvero breve, circa 500 metri: conviene quindi lasciare i passeggini in macchina.
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COME ARRIVARE ALLE CAVE DIPINTE DI RUBBIO
Giunti al centro del paesino di Rubbio si può decidere se parcheggiare dietro la chiesa (dove si trova anche un bel parco giochi) e proseguire a piedi lungo via Monte Caina, oppure arrivare direttamente in auto fin dopo le antenne radiofoniche e parcheggiare a bordo strada in prossimità della stradina asfaltata sbarrata che scende verso Contrà Molaghi. Da qui si può scendere verso le cave dipinte di Rubbio esclusivamente a piedi, godendosi una vista spettacolare sulla pianura sottostante: nelle giornate particolarmente limpide si arriva a scorgere il mare e la Laguna di Venezia!
LA CAVA DIPINTA
Scendendo lungo la stradina asfaltata si svolta a sinistra lungo un sentiero erboso e dopo poco si arriva alla prima ex cava, la “Cava dipinta”, che è forse la più famosa e a mio parere anche la più bella.
E’ stata realizzata nel 1989 dalla fantasia esuberante dell’artista bassanese Toni Zarpellon ed è un aggregato di mille colori e immagini multiformi. Occhi giganti che ti guardano, scritte e facce multicolori, animali che sbucano dall’erba e dagli arbusti che un pò alla volta si stanno riappropriando del luogo. Sarà davvero difficile trattenere i bambini ad arrampicarsi tra i colori. Un posto magico, che ho visto da bambina e che mi è rimasto impresso nel cuore.
LA CAVA ABITATA
Continuando a scendere lungo il sentiero, dopo pochi passi, sulla destra, si arriva alla “Cava abitata”, realizzata nel 1991. Già ad una prima occhiata il posto è abbastanza inquietante: ad accogliervi ci sono circa 150 serbatoi di auto ormai arruginiti che grazie a buchi e tagli sulle lamiere si sono trasformati in strani animali e volti dalle sembianze umane.
LA “CAVA LABORATORIO” E LA “CAVA TEATRO”
Ancora più in basso, ormai sommerse dalla natura, si trovano la cava laboratorio (uno spazio vuoto lasciato alla libera interpretazione dei visitatori) e la cava teatro, nata nel 2009, che doveva ospitare attività estive per bambini ma che ora è purtroppo lasciata a se stessa.
- CURIOSITA’: L’idea di recuperare le cave di Rubbio è venuta a Toni Zarpellon dopo una sua mostra del 1988. I lavori di pulizia e di trasformazione sono cominciati nel 1989 con la “Cava dipinta” e proseguiti fino al 2009 quando è nata la “Cava teatro” per ospitare attività estive. Oggi le cave versano purtroppo in uno stato di abbandono, ma meritano comunque una visita.
- PUNTI di SOSTA e di RISTORO: Poco prima del sito è presente l’agriturismo Maso Rosso con piccolo parco giochi e recinti con daini, cervi e mufloni. Se preferite mangiare un panino, poco dopo le cave, seguendo le indicazioni per l’area ricreativa di Vallerana, è presente un’area pic nic. In centro al paese, merita una visita anche il parco giochi di Rubbio.
- CRITICITA’: Le cave dipinte di Rubbio sono abbandonate e la visita avviene a proprio rischio e pericolo. Prestare attenzione con i bambini più piccoli che non resisteranno alla tentazione di arrampicarsi tra le rocce colorate.
Come fare per arrivare alle cave dipinte di Rubbio? Usa la MAPPA!