CHI E’ MARCO MARTALART?
“Scultore del legno e artista del bosco, dove passo la maggior parte del tempo per creare e farmi ispirare. Gli alberi, gli animali, il silenzio, il fuoco e la natura ancora selvaggia, per me linfa vitale dove la mia arte trae nutrimento”.
Si descrive così Marco Martello, in arte Martalart, l’eclettico artista di Mezzaselva di Roana, nell’Altropiano dei Sette Comuni (VI) che negli ultimi anni ha trasformato il suo lavoro di scultore dando vita a nuove opere d’arte a partire dai resti degli alberi distrutti dalla terribile tempesta Vaia del 2018.
Presidente dell’associazione NaturalArte ed ideatore di Selvart, un bel sentiero ad anello nel bosco di Mezzaselva di Roana che ospita sculture di arte naturale. Il percorso è aperto tutto l’anno ed è visitabile gratuitamente in circa un’ora e mezza.

LE OPERE REALIZZATE CON I RESTI DELLA TEMPESTA VAIA
Tra il 27 e il 29 ottobre 2018, nei boschi tra Veneto e Trentino si è abbattuta la terribile Tempesta Vaia, che in soli tre giorni ha raso al suolo oltre 40 milioni di alberi. Per cercare di dare un senso a questa catastrofe naturale Martalart ha cominciato ad utilizzare gli scarti di questi alberi (radici, rami spezzate, ramaglie) per realizzare le sue originalissime opere d’arte. E vedere le opere di Marco Martalar con i bimbi è ancora più affascinante perchè ti costringe a guardarle con occhi nuovi.

IL LEONE ALATO
Si tratta di una grande scultura (alta più di tre metri e lunga quasi cinque) realizzata raccogliendo oltre 1500 pezzi di rami, scarti e radici recuperati dai disastri della terribile tempesta. Vuole essere un simbolo di rinascita e di coraggio per la gente di montagna. Il Leone è diventato famoso dopo essere stato ospitato alla Mostra del Cinema di Venezia.

IL DRAGO IN LEGNO PIU’ GRANDE AL MONDO
Particolarmente in voga nei social e fotografato da migliaia di persone è il bellissimo e scenografico Drago Alato di Lavarone, che si trova nella frazione di Magré, nell’Alpe Cimbra. Realizzato a novembre del 2021, è stato letteralmente preso d’assalto da fotografi e curiosi riscuotendo da subito un enorme successo. A rendere ancora più speciale quest’opera è il fatto che è stata realizzata con tronchi, arbusti e radici “dell’Avez del Prinzep”, ossia l’abete bianco di 244 anni più alto d’Europa, abbattuto dalla furia della tempesta.
Il Drago, che si trova sulla cime del monte Tablat, è alto più di 6 metri e lungo 7 e sembra uscito da un libro Fantasy. La sua magia sta anche nel fatto che è destinato a scomparire nel tempo: essendo realizzato con legno naturale, non trattato, l’opera di sgretolerà poco a poco sotto le intemperie della montagna.


LA CUSTODE DELL’ISOLA DI CERTOSA
Altro legno, stessa tecnica. Per realizzare la donna di tre metri seduta in riva al mare sull’isola di Certosa, a Venezia, Martalar ha usato gli scarti di legno recuperati dai giardinieri che hanno ripulito l’isola della laguna, mentre i capelli sono ricavati da vecchie cime dismesse dei vaporetti.

IL “CON- TATTO” DI PADOVA
A Padova, in viale Venezia, si trovano due enormi mani che si toccano. L’opera, intitolata “Con- tatto” è lunga oltre 9 metri ed è stata realizzata con gli scarti degli alberi pericolanti che sono stati abbattuti in città.

IL CERVO DI MALGA MILLEGROBBE
Poco lontano dal drago di Vaia, e più precisamente nel giardino di Malga Millegrobbe, a Lavarone, abbiamo trovato un bellissimo cervo realizzato da Martalar su commissione dei gestori della malga. Noi ci siamo stati a fine agosto 2021 ed era in fase di ultimazione.


IL GALLO DI GALLIO
Restando nell’Altopiano dei Sette Comuni, a settembre 2021 Martalar ha dato vita al “Gallo di Gallio” un’opera di oltre tre metri per tre e 300 chili che è stata posizionata davanti al Municipio di Gallio. La tecnica è sempre la stessa e il grande animale vuole rendere omaggio ad uno dei Comuni maggiormente colpiti dalla tempesta Vaia.

L’ANGELO DI VAIA
L’ultima opera in ordine temporale è stata creata in occasione della 19esima edizione della “Jesolo Sand Nativity” e rappresenta un angelo alto 4 metri. L’opera di Martalar vuole creare un legame ideale tra il mare e la montagna e l’abbiamo ammirata durante la nostra visita ai presepi di sabbia di Jesolo. Qui la mia recensione

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